La Biblioteca Nazionale Marciana organizza, in collaborazione con il Comitato di Venezia della Società Dante Alighieri, venerdì 10 aprile 2015, alle ore 17.00, nel Vestibolo della Libreria Sansoviniana, sua sede monumentale (Piazzetta San Marco 13/a, Venezia), la presentazione del volume: Alberto Arbasino, Ritratti italiani, Milano, Adelphi, 2014.
Saluti: Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, e Rosella Mamoli Zorzi, Società Dante Alighieri, Comitato di Venezia. Silvana Tamiozzo Goldann intervisterà l’autore.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Alberto Arbasino, Ritratti italiani, Milano, Adelphi, 2014.
«Dalla A di Gianni Agnelli alla Z di Federico Zeri, alcune decine di conversazioni, interviste, dialoghi, e magari anche chiacchiere, con illustri contemporanei quali Roberto Longhi, Aldo Palazzeschi, Giovanni Comisso, Mario Soldati, Cesare Brandi, Federico Fellini, Luciano Anceschi, Luchino Visconti, Alberto Moravia. E notevolissimi coetanei, o quasi – da Calvino e Testori e Pasolini, a Parise e Manganelli e Berio –, coi quali ci si ripromettevano lunghe polemiche anziane davanti a un bel camino acceso, con vino rosso e castagne e magari cognac. Invece, la storia girò diversamente. E così, oltre ad alcuni coetanei vitali e viventi, eccoci qui con care e bizzarre memorie evidentemente prenatali: Dossi, Tessa, Puccini, D'Annunzio, e la mia concittadina vogherese Carolina Invernizio, nonna o bisnonna di mezza Italia letteraria».
Alberto Arbasino
Alberto Arbasinoè una delle voci più significative e della letteratura e del giornalismo italiani contemporanei.
Di formazione giuridica si afferma presto come scrittore e saggista di profondo impegno civile (è stato deputato come indipendente per il Partito Repubblicano italiano fra il 1983 e il 1987) e come giornalista di costume attento alle trasformazioni in atto, oltre che nel proprio paese, in America e in Europa.
Viaggiatore instancabile (ha operato in università americane e europee) è stato uno dei riferimenti cardine del Gruppo ’63, di cui ha incarnato l’anima più internazionale.
Esperto conoscitore delle letterature straniere, ha tuttavia sempre rivendicato le sue radici nella cultura lombarda e una particolare “devozione” per Carlo Emilio Gadda (L’ingegnere in blu nel 2008 chiude una serie dedicata allo scrittore).
La sua tastiera stilistica di raffinata originalità sperimentale è improntata al gusto del divertimento linguistico e all’uso parodico del Kitsch che trova le sue realizzazioni più strepitose nella mimesi del parlato delle diverse classi sociali.
Si rivela felicemente all’attenzione di pubblico e critica con i racconti di L’Anonimo Lombardonel 1959 e, soprattutto, con il suo capolavoro Fratelli d’Italiadel 1963, più volte ristampato in diverse stesure negli anni Settanta e Novanta. Seguiranno numerosi lavori, tra cui Super-Eliogabalo(1969), La bella di Lodi(1972), Il principe costante(1972), Specchio delle mie brame(1974).
Sul versante saggistico ha spaziato dalle lucide critiche al provincialismo culturale italiano di Parigi o caradel 1960 a lavori legati alla neoavanguardia come Certi romanzi (1964), La maleducazione teatrale (1966), Off-Off(1968); dai ritratti taglienti di Sessanta posizioni (1971) a opere in cui si intrecciano generi diversi, come In questo stato del 1978, Un paese senza del 1980, Paesaggi italiani con zombidel 1998.
Sul versante della poesia vanno ricordati la raccolta Matinèedel 1983 e le composizioni satiriche Rap! (2001) e Rap 2(2002).
Tra viaggi, letteratura, critica di costume, d’impegno, musicale e autobiografia si collocano opere come Parigi o cara (1995), Lettere da Londra (1997), Marescialle e libertini (2004), La vita bassa (2008), America amore (2011), Pensieri selvaggi a Buenos Aires (2012) e Ritratti italiani (2014).