Si conclude il ciclo di tre conferenze, a cura di Orfea Granzotto, che la Biblioteca Nazionale Marciana ha voluto dedicare a codici marciani appartenenti al Fondo Orientale, con l’obiettivo di far conoscere e quindi valorizzare alcuni esemplari appartenenti a questo fondo manoscritto complesso ed eterogeneo, la cui catalogazione nel Catalogo della Regione Nuova Biblioteca Manoscritta è in fase di completamento. L’ultimo appuntamento si terrà giovedì 14 aprile, alle ore 17 come di consueto, nel Vestibolo della Libreria Sansoviniana, Lucia Gentile parlerà sul tema: Fra mondi paralleli. Costanzo Giuseppe Beschi, missionario gesuita e poeta in lingua tamil. Saluto di Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Il fondo orientale della Biblioteca Marciana dispone di due manoscritti redatti da Costanzo Giuseppe Beschi. In particolare ci si riferisce all’Or. 257 (=12030), dal titolo Clavis Humanarum Litterarum SublimiorisTamuliciIdiomatis, e l’Or. 239 (=11939), Miscellanea di quattro estratti da diverse opere. Entrambi i manoscritti marciani provengono dal legato di Emilio Teza (1835-1912) professore di sanscrito e appassionato orientalista. La conferenza traccerà un profilo dell’autore, conosciuto in Italia come Costanzo Giuseppe Beschi e in India come Vīramāmunivar. Padre gesuita, nel 1700, è inviato in missione nella città di Madurai, nell’India del sud. Qui si applica allo studio della cultura e delle lingue locali e, allo scopo di diffondere la dottrina cristiana, abbraccia i costumi degli asceti indiani. Abile scrittore, si dedica alla stesura di numerose opere, in lingua latina, portoghese e tamil. Le sue opere hanno reso possibile un allargamento del pensiero comune, incrementando il dialogo tra civiltà diverse come quella occidentale e cattolica e quella indiana e induista. La figura e l'attività di Costanzo Beschi fanno riflettere ancora oggi sul sincretismo, che deriva dall'incontro di civiltà lontane, ma che possono essere avvicinate da uno sguardo più ampio ed accorto a quello che è il patrimonio comune di mondi paralleli.
Lucia Gentileè specializzata in antropologia indiana. Laureata all’Università Ca’ Foscari in lingue hindi e sanscrito con una tesi sull’analisi dell’estetica del corpo femminile nell’Amarūśatakam, una raccolta di poesie databile al VII sec DC. Ha continuato la sua formazione all’EHESS di Parigi e in seguito all’Université Paris V-Descartes, dove ha approfondito con un approccio antropologico il legame tra gravidanza e costruzione identitaria di genere. Per il fondo Orientale della Biblioteca Marciana ha catalogato i manoscritti redatti nelle lingue presenti nel subcontinente indiano. Attualmente sta avviando un’associazione a Parigi per promuovere e diffondere la cultura indiana.