La Biblioteca Nazionale Marciana, insieme all’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio (Certaldo, FI), alla Fondazione Ugo e Olga Levi (Venezia) e alla Wake Forest University (Venice Campus), organizza nelle sue Sale Monumentali (Piazzetta San Marco 13/a, Venezia) lunedì 24 ottobre 2016, dalle ore 9.30 alle ore 18.30, una giornata di studi intitolata “Paolino Veneto. Storico, narratore e geografo”.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Programma in allegato.
Paolino Veneto, nato a Venezia tra il 1270 e il 1274, svolse una rapida carriera in seno all'Ordine francescano – i documenti lo attestano lettore, probabilmente di teologia, a Venezia nel 1301; custode della Provincia di Venezia nel 1304; inquisitore della Marca di Treviso nel 1305-08 – e approdò nel 1315 all'attività diplomatica, alla quale si dedicò prima come legato della Repubblica di Venezia presso Roberto d'Angiò (1315-1316 e 1320), poi, dopo il suo trasferimento presso la corte pontificia avignonese e la nomina a penitenziere apostolico (1321 ca.), come ambasciatore del papa presso la Serenissima (1322-1326). Eletto vescovo di Pozzuoli nel 1324, forse grazie all'interessamento dello stesso re Roberto, divenne ben presto uno dei principali esponenti politici e culturali della corte angioina all'interno della quale rivestì la carica di consigliere reale, che mantenne dal 1328 fino alla morte, nel 1344. Fra le sue tante opere, le maggiori sono datate tra il 1321 e il 1323, ma aggiornate successivamente. Sono cronache universali da Adamo ed Eva fino all'età contemporanea, che includono nell'esposizione dei principali eventi politici e religiosi passi contenenti florilegi di autori antichi, biografie di santi, carte e descrizioni geografiche, storie mitologiche, spesso concepiti come piccole trattazioni autonome. Tra esse la Chronologia magna, di cui la Marciana possiede l’importante manoscritto originale figurato che contiene la più antica pianta di Venezia. Autore chiave nello sviluppo della cartografia medievale, si rivelerà anche grazie a questo seminario figura di notevole interesse, come ben vide tra i primi il Boccaccio, suo grande lettore e trascrittore pur se non gli lesinò aspre critiche, caratteristiche di una formazione ormai umanistica. E ancora, nella storia della sua fortuna spiccano personalità come Andrea Dandolo, doge e importante cronista, gli umanisti Poggio Bracciolini e Coluccio Salutati, che confermano la grandezza di questo veneziano del Trecento.