Giovedì 26 ottobre, alle ore 17, in occasione dell’uscita del nuovo studio di J. Michael Broderick dedicato alla lettura del programma iconografico della Sala Sansoviniana, prende il via il ciclo di incontri “Custode della Sapienza”.Nel primo incontro saranno illustrati i tondi di Giuseppe Salviati, Battista Franco, Giulio Licinio, Bernardo Strozzi, Giambattista Zelotti e Alessandro Varotari.
Saluto di Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana. Relatore: J. Michael Broderick. Interviene: Susy Marcon, Biblioteca Nazionale Marciana.
Il secondo incontro si terrà giovedì 9 novembre, alle ore 17 e saranno illustrati i tondi di Giovanni de Mio, Paolo Veronese e Andrea Schiavone.
Il Cinquecento fu l’età del mito di Venezia. Attraverso il linguaggio architettonico classico della rinnovata Piazza San Marco, la storiografia ufficiale e l’oratoria pubblica , Venezia promuoveva e celebrava se stessa di fronte a un’Europa di nazioni sempre più potenti. La Repubblica, nata libera, era destinata a durare in eternità grazie al perfetto equilibrio del suo ordinamento costituzionale e all’armoniosa cooperazione delle sue classi sociali.
Il soffitto della Sala sansoviniana rappresenta il massimo impegno della cultura umanistica in questo compito di apologetica. Sullo sfondo di questo capolavoro del Manierismo veneziano sta la lettura del pensiero antico in dimensione politica e sociale. Presenta sotto forma di miti, di allegorie e di simboli una visione di Venezia come lo Stato ideale platonico retto da un’aristocrazia che si contraddistingueva per la sua virtù etica e la sua dedizione allo studio della filosofia, la più alta espressione della capacità umana di ragionare.
La nuova proposta di lettura - pubblicata da Michael Broderick in “Studi veneziani” n.s. 73 (2016) con il titolo di Custodian of Wisdom: the Marciana Reading Room and the Transcendent Knowledge of God - prende in esame i dettagli delle figurazioni nel soffitto del Salone Sansoviniano. L'interpretazione dei singoli soggetti che compongono il soffitto fa riferimento alle fonti letterarie e iconografiche coeve e alla filosofia platonica e neoplatonica, in armonia con il pensiero religioso cristiano e con la coscienza civile del Cinquecento veneziano.