Mercoledì 6 dicembre 2017, alle ore 17, sarà presentato alla Libreria Sansoviniana (Venezia, Piazzetta San Marco 13/a) il libro di Aldo Andreolo IL CIBO DIPINTO. Dalle pitture rupestri di Lascaux e Altamira alla pop art, Edizioni De Bastiani, un volume di 102 pagine con 65 tavole a colori. Saluto di Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana. Edoardo Pittalis, che ha scritto l’introduzione del libro, dialogherà con l’autore.
«A scrivere di cibo e di pittura o, meglio, di cibo nella pittura» scrive Andreolo nella sua premessa «si corre il rischio di cadere in un diffuso luogo comune, per il quale la raffigurazione del cibo s’identifica con la “natura morta”, cioè con quel genere, che nel ‘600 ha avuto larga diffusione e fortuna, specialmente nei Paesi Bassi. In realtà, senza aspirare all’esaustività, l’indagine di questo libro si svolge sulle tracce di un lungo itinerario iconografico, in cui il cibo non appare più come componente marginale dell’opera pittorica ma ne diventa protagonista, estendendosi a tutte quelle implicazioni, simboliche e comportamentali, che sono connesse al cibo e al rituale della tavola». Un’indagine – aggiunge l’autore – che non sarà tuttavia «rigorosa e circostanziata ma piuttosto una sorta di viaggio visivo di tipo rapsodico, quindi frammentario e con qualche vistoso salto cronologico, lungo un percorso, che ci porterà dalle grotte pirenaiche di Lascaux e Altamira alla New York della pop art».
«Questo libro è l’unico posto» scrive invece Edoardo Pittalis nella sua introduzione «dove si segue la passione dell’uomo che appena impara l’arte della rappresentazione la prima cosa che fa è rappresentare proprio il cibo. Aldo Andreolo, famoso pittore veneziano che ha opere esposte in tutto il mondo e che è anche fine scrittore, parte dalle pitture rupestri per arrivare alla pop art. Scrive dipingendo e dipinge scrivendo. La sua pagina ha colore fresco e aiuta l’immaginazione. Il filo rosso del racconto è il cibo che diventa storia, arte, società, religione, guerra e pace, consumo, spreco, avidità, vita e morte».
ALDO ANDREOLO, saggista, pubblicista, pittore, è nato a Venezia. Fino agli anni Ottanta la sua attività principale è stata la pittura, della quale Carlo Sgorlon ha scritto: « Le sue radici sono nella Flagellazione di Urbino e nella Madonna dell’uovodi Brera, o nella Visione di città ideale di Urbino…Andreolo ama ciò che è unico e archetipico…Il suo mondo non è quello vario, colorito e tragico, in cui viviamo, ma quello semplificato e silenzioso che sta al di là di tutte le stelle, e che raduna tutte le idee e gli archetipi del loro Creatore». Negli anni Ottanta inizia la sua attività di pubblicista con articoli di critica d’arte, pubblicati su riviste e sulle terze pagine di quotidiani, fra cui IlGazzettinoe La Provincia di Como. Nel 1998 esce il suo primo libro: GUARDARE GLI ALTRI. Artisti visti da un artista, Le Altane Editrice. Nel 1999 viene pubblicato dall’editrice Le Altane il libro VENEZIA RICORDA (tradotto l’anno successivo in inglese col titolo Venice remembers), una guida illustrata delle dimore veneziane, in cui sono nati, vissuti o deceduti i personaggi illustri, veneziani e “foresti”, che hanno contribuito a creare il mito della Serenissima. Nel 2010 esce MEMORIE DI PIETRA. Personaggi celebri ricordati sui muri di Venezia, De Bastiani Editore, rielaborazione completa, sia dei testi che dell’apparato iconografico, di Venezia ricorda.Nello stesso anno esce anche VENEZIA, LA FAMA E L’OBLIO. I personaggi che la città ha dimenticato, De Bastiani Editore; nel 2014 DIPINGERE VENEZIA. Venezia vista dai pittori da Carpaccio a Lucio Fontana, De Bastiani Editore. L’artista vive a Venezia.