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Conferenza di Marino Zorzi "Bessarione fra Grecia, Roma e Venezia. Aspetti biografici e culturali"

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Inaugurazione dell’Anno Bessarioneo
Giovedì, 05 Aprile 2018

Giovedì 5 aprile 2018, alle ore 16.30 Maurizio Messina, direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, inaugurerà l'Anno Bessarioneo nel Salone della Libreria Sansoviniana (Piazzetta San Marco 13/a, Venezia; ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili): il ciclo di conferenze e incontri destinato a celebrare il 550° anniversario della donazione a San Marco, vale a dire alla Repubblica Veneta, della preziosa raccolta libraria del cardinale Bessarione, primo fondamentale nucleo della Biblioteca Marciana.

Susy Marcon illustrerà il programma dell'Anno Bessarioneo. Saranno presenti gli altri componenti del Comitato tecnico scientifico: Giorgio Busetto e Luisa Zanonclli della Fondazione Ugo e Olga Levi, Georgios Ploumidis dell'Istituto Ellenico di Studi Bizantini di Venezia, Antonio Rigo del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari Venezia, Niccolò Zorzi per il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell'Università degli Studi di Padova

Seguirà la conferenza di Marino Zorzi, già direttore della Biblioteca, su "Bessarione fra Grecia, Roma e Venezia. Aspetti biografici e culturali".

A conclusione dell’evento sarà offerto un aperitivo.                                      

Figura eminente nella cultura del Quattrocento, Bessarione, nato intorno al 1408 nella greca Trebisonda sul Mar Nero, cardinale romano nel 1440, fu il punto di riferimento dei greci vittime dell'attacco turco; difese e diffuse la cultura greca antica, servendosi anche della neonata stampa, da lui promossa; difese con passione Platone in un celebre libro; protesse letterati greci, italiani e di altre nazioni; dispose durante il soggiorno veneziano che gli ebrei fossero lasciati vivere e commerciare in pace; fu detto "il più greco dei latini, il più latino dei greci".

Dopo aver studiato a Costantinopoli, allora capitale dell’impero romano-greco, diventò monaco nel 1425, mutando in Bessarione il nome di battesimo, Basilio, frequentò a Mistrà nel Poloponneso il filosofo platonico Gemisto, nel 1437 diventò vescovo di Nicea.

Passò per Venezia con la delegazione greca che si recava al concilio di Ferrara-Firenze, che si concluse, grazie soprattutto a lui, dichiarando l'unione della chiesa greca  con quella romana (1439);  nominato cardinale, si stabilì in Italia.

Come principe della Chiesa, si sforzò di rendere le potenze europee consapevoli del pericolo rappresentato dall'avanzata dei Turchi, padroni già dei Balcani e dal 1453 della stessa Costantinopoli, recandosi al congresso di Mantova e a lungo in Germania, senza ottenere alcun risultato.

A Venezia invece la missione fu un successo. Vi rimase un anno, dal giugno 1463: si sentiva a casa, tra amici, avrebbe voluto restarvi per sempre. Venezia, scrive, gli sembra un'altra Bisanzio. E Venezia ricambiava il suo affetto; non solo, assecondò la sua politica e decise la guerra al Sultano.  E' a Venezia quindi che il Cardinale donò nel 1468 la sua biblioteca, ricca di codici greci, che egli aveva raccolto non per sé solo, come scrive, ma per i Greci, perché trovassero in un luogo sicuro i frutti della loro civiltà. E la sua fiducia non fu delusa: la sua biblioteca è ancor oggi intatta, nella magnifica sede edificata dalla Repubblica per ospitarla, la Libreria sansoviniana, unita nel 1905 alla adiacente Zecca.

Accettò di svolgere una nuova missione, in Francia, al ritorno dalla quale morì, a Ravenna, nel 1472.   

 

 

 


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